Provoca una strana emozione questa raccolta di lettere d’amore scritte o ricevute da militari italiani impegnati nelle guerre dal 1915 al 1945: quella di scoprire che le cose più desiderate in quei momenti di paura e pericolo sono le cose tranquille e note del vivere quotidiano: i piselli da maturare, la brillantina che scarseggia, i francobolli che non si trovano. E poi l’amore, certo, per la donna rimasta a casa, con la quale non si vorrebbe mai interrompere il colloquio quotidiano. Non si troveranno invece qui accenti eroici, dichiarazioni nobili, parole che suscitino commozione e ammirazione. Si troverà invece eroismo quotidiano, volontà di sopravvivenza, ostinazione a rimettere tutto a posto come prima, che costituisce l’essenza stessa e la grandezza del paese reale.
giovedì 24 marzo 2011
verso LA FESTA DI LIBERAZIONE
Provoca una strana emozione questa raccolta di lettere d’amore scritte o ricevute da militari italiani impegnati nelle guerre dal 1915 al 1945: quella di scoprire che le cose più desiderate in quei momenti di paura e pericolo sono le cose tranquille e note del vivere quotidiano: i piselli da maturare, la brillantina che scarseggia, i francobolli che non si trovano. E poi l’amore, certo, per la donna rimasta a casa, con la quale non si vorrebbe mai interrompere il colloquio quotidiano. Non si troveranno invece qui accenti eroici, dichiarazioni nobili, parole che suscitino commozione e ammirazione. Si troverà invece eroismo quotidiano, volontà di sopravvivenza, ostinazione a rimettere tutto a posto come prima, che costituisce l’essenza stessa e la grandezza del paese reale.
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